Lilli sta crescendo come una ragazza in un triplice mondo murato: il sistema politico della DDR, la stretta supervisione di un collegio di sport e la madre iperprotettiva.

“L’ira della rosa. Monologo da un non-luogo” è un testo scritto per il teatro, si tratta di un delirio coscienziale in cui si accatastano spazi e temporalità, in un desiderio denunciato sin dall’inizio con le parole con cui si conclude la pièce di Sarah Kane “4.48 Psicosi”: “Per favore, alzate il sipario”...

Lo spettacolo sbeffeggia i luoghi comuni del teatro e i suoi stereotipi, sviscerando con cattiveria il mestiere dell’attore in quattro quadri, più Prologo ed Epilogo.
L’attore felice di recitare nella TV commerciale lotta contro il compagno che vorrebbe fare teatro serio...

"La vita nascosta" è una performance pensata come Wort-Ton-Drama wagneriano per voce, percussioni e synth. Frammenti dalle liriche di Pindaro, Friedrich Hölderlin, Dino Campana e Sergej Esenin sono ricomposti a formare un solo canto orale. Autori reclusi o auto reclusi, folli, instabili, fragili...

Spiegare da dove nascono e di cosa parlano gli spettacoli non è mai semplice.. se, ad esempio, vi dicessimo “siamo partiti da una panca”, la vostra legittima voglia di saperne di più sarebbe appagata? Forse no. E allora ci faremo aiutare dalla sintesi...